Francesco Pinna – I fatti e qualche considerazione

Premessa:

Come sempre polemico, lo sò…

Il fatto:

TRIESTE – Sono stazionarie le condizioni dei sette operai feriti ieri nel crollo dell’impalcatura allestita per il concerto di Jovanotti al PalaTrieste nel quale è morto lo studente-operaio Francesco Pinna di 20 anni. Il più grave rimane ricoverato in rianimazione, in prognosi riservata, a seguito di un intervento chirurgico ad un femore e ad una serie di politraumi al corpo. Gli altri sei feriti hanno accusato fratture, traumi contusivi e ferite di vario genere che hanno costretto ad una giornata di super lavoro i sanitari dei Pronto Soccorso e i medici del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Cattinara (Trieste). Nessuno fra i feriti ricoverati al nosocomio triestino, a quanto si è appreso, è stato interessato da traumi cranici o al torace.

cit: ansa http://ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/12/12/visualizza_new.html_12767183.html

Il messaggio Ufficiale dell’artista ( Lorenzo )

Francesco Pinna è morto lavorando al montaggio di una struttura fatta per far divertire migliaia di persone.
La sua morte è una immensa tragedia per una famiglia e per il mondo dei concerti.
Il suo era un lavoro a giornata ed era assunto con contratto regolare.
Io personalmente pretendo sempre che tutti quelli coinvolti anche indirettamente in un lavoro che riguardi la mia musica siano sempre tutelati in ogni forma e anche in questo caso era cosi.
Il mondo dei concerti è un settore serio dove non c’è approssimazione e improvvisazione e nei miei tour c’è totale rispetto delle leggi e delle persone.
A Trieste si stava lavorando come sempre quando prepariamo un evento. Non c’è giornata in cui una serie di funzionari pubblici non verifichino il corretto montaggio e non si presentino ad approvare i metodi di costruzione della struttura.
La tragedia di Trieste ha lasciato a terra feriti e un ragazzo morto, Francesco Pinna, di soli 20 anni, e noi tutti siamo sconvolti per quello che e’ successo.
I ragazzi come lui non sono in tour con la squadra itinerante (composta di tecnici specializzati) ma lavorano localmente agli allestimenti che passano nella loro città. Aspettano l’arrivo dei camion e fanno la loro parte. Si tratta di lavori di supporto alla squadra itinerante. Questi ragazzi io li incontro spesso quando arrivo al palazzetto e capita che ci si scambi due parole, che ci si scatti una foto.
Sono migliaia a fare questi lavori in Italia e spesso sono studenti che non hanno un lavoro fisso e che così si guadagnano qualche giornata.
Francesco era uno di loro e aveva tutta la vita davanti a se e questa è la tragedia.
Le strumentalizzazioni sono fuori luogo e mi feriscono perchè inducono a pensare che nel mio tour ci sia del lavoro nero o sottopagato.
Io so, e mi è stato confermato anche in questo caso, che in un tour come il mio (e come tutti i grandi e piccoli tour che girano l’Italia) ogni lavoratore locale è assunto con un contratto in regola con le leggi dello Stato. Anche in questo caso era cosi.
Francesco è uno di quei ragazzi che lavorano a montare gli allestimenti dei concerti rock ma anche di eventi pubblici non di carattere musicale, che sono assunti dalle stesse cooperative.
Francesco è morto per una fatalità davvero difficile da prevedere. Stamattina le prime indagini degli ingegneri non sono riuscite ancora a capire le dinamiche dell’incidente.
E’ una tragedia enorme amplificata dal fatto che si stava lavorando per allestire “una festa”, un evento effimero che lascia il dolore e la morte fuori dai cancelli per una sera. E invece stavolta tutto si è ribaltato e ora c’è solo dolore sul mio palco distrutto.
Ho appena saputo che i feriti coinvolti nel crollo sono fuori pericolo. Queste persone sono con me sempre, ci vediamo tutti i giorni per mesi interi. Finito il periodo insieme vanno a lavorare con altri tour importanti. Sono un mondo popolato di poche centinaia di tecnici altamente specializzati che rendono possibile l’esistenza dei concerti e degli spettacoli che ci fanno divertire.
Siamo gente seria, appassionata, facciamo una vita e un lavoro gratificato dall’idea di accendere l’entusiasmo e l’emozione del pubblico.
Francesco Pinna è morto costruendo una festa. La sua morte lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia che abbraccio con tutta la mia forza insieme a tutto il mondo dei concerti e dello spettacolo, che lui amava, come tutti noi.

Lorenzo

cit: soleluna http://www.soleluna.com

Alcune “Visioni” (piu o meno distorte o polemiche della cosa):

– http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=173031&sez=HOME_INITALIA

– http://www.ilgiornale.it/cronache/trieste_crollo_palcojovanotti_avverteno_speculazioni/lorenzo_jovanotti-francesco_pinna-trieste-palco-tragedia-crollo/13-12-2011/articolo-id=562093-page=0-comments=1

– http://www.leggo.it/articolo.php?id=153306

– http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/articoli/1030768/crolla-il-palco-del-live-di-jovanotti-a-trieste-muore-uno-studente-20enne-sospeso-il-tour.shtml

– http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/9827-concerto-di-jovanotti-la-tragedia-di-trieste-faccia-riflettere

 

Tralasciando l’ultimo, su cui non intendo spendere neanche una parola, leggendo in giro che si nota?

Si nota che il problema sono i 5€/ora…..  cioè, se avesse preso 30€/ora allora andava bene…..

No il fatto che è CROLLATO UN PALCO, che se fosse crollato 4 ore dopo avrebbe fatto una strage o al fatto che non sarebbe dovuto succedere….

Sottolineo una cosa…. Se la struttura non era in sicurezza lui NON doveva esserci sotto, e me ne frego che avesse caschetto o scarpe, con una cosa del genere (basta anche un semplice bullone da quell’altezza, per non parlare di bandiere per i fari etc) non cambia nulla.

Quando qualcuno lavora in quota, ti allontani e LO GUARDI…. una delle poche cose che mi hanno insegnato ai vari corsi che si è rivelata essere utile.

Ho visto anche molta gente, che di solito lavora e/o fa lavorare gente in nero, trascinarsi in polemiche assurde sulla cosa…

A molti di questi, consiglio di leggere….

http://www.dirittodicritica.com/2011/12/13/jovanotti-crollo-palco-31872/

…serve sempre una morte perchè vengano fuori i casini qui…..

In ogni caso, mi spiace per quanto sia successo, so che significa lavorare nello spettacolo e lavorare sul palco del proprio idolo.

Condoglianze alla famiglia.

 

Stefano

 

UPDATE:

Siccome mi hanno fatto notare questo:

 

Ops… casualmente l’articolo è stato rimosso…..

Bhe,  eccovi l’articolo relativo incriminato:

A Trieste, mentre si montava una tribuna per il concerto di Jovanotti, un crollo improvviso è costato la vita ad un
operaio e diversi feriti. Piangiamo una vittima senza colpa, preghiamo per lui e chiediamo sia fatta giustizia,
indipendentemente dal nome o dal passato di chi sia responsabile per colpa. Davanti alle morti sul lavoro occorre
massima fermezza, in quanto non è pensabile lasciare la vita e la famiglia per pochi soldi, mentre artisti e vip
ingrassano. Detto questo, passiamo al resto. Ricorderete che una settimana fa, Fiorello si esibì con il suo penoso
“salvalavita Beghelli”, alludendo e facendosi apostolo del profilattico, dunque incoraggiando via etere il
libertinaggio sessuale, quindi il peccato mortale? Bene, in quella circostanza, Fiorello ebbe come partner proprio
Jovanotti, colui il quale avrebbe dovuto esibirsi a Trieste. Dio non manda certamente il male che non vuole. Dio
non chiede sofferenze agli umani, ma si ribella e acconsente …
… acché Satana ci metta alla prova.
Una specie di “catechismo del male”, giusto percorso spirituale, che ogni uomo deve affrontare al fine di
santificare la propria vita, mediante fortezza e virtù.
Una positiva conseguenza del crollo è stata la sospensione del concerto di questo menestrello del vietato vietare,
del tutto è permesso, della vita sregolata e dell’incitamento ad ogni scompostezza esistenziale.
Da questo e solo da questo punto di vista, esiste una giustizia divina che si oppone alla volgarità ed al libertinaggio senza censura, anzi, avallato da nomi noti che, così facendo, si fanno portatori di voce del Maligno.
Su certi avvenimenti della storia e nella storia, occorre meditare e riflettere, senza fingere che non riguardi noi e le nostre condotte scellerate ed offensive.
Chi violenta il genere umano, chi istiga alle perversioni, non piace a Dio, in quanto degno servitore del Suo nemico, dell’angelo perverso e corruttore che è “principe di questo mondo” e che va combattuto, non appoggiato.
Questa è fede, non è invenzione o superstizione, questo è scritto anche nel Catechismo delle scuole elementari.
Speriamo che il concetto lo capisca, piangendo una morte, anche Jovanotti.
Sappiamo bene che queste parole susciteranno le ire e gli insulti di uomini di poca fede o di siti di spam, ma di loro:  “chissenefrega”.
Una notizia di servizio.
Oggi 13 dicembre, al Teatro Capranichetta, Roma, ore 10:30 l’onorevole Domenico Scilipoti spiegherà i motivi secondo i quali la prossima manovra Monti sarebbe violativa della Costituzione.

Bruno Volpe
http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/9827-concerto-di-jovanotti-la-tragedia-di-trieste-faccia-riflettere

 

Per chi (giustamente) non credesse a quanto letto, eccovi alcuni screnshoot della ex home page….

 

 

E con questo, chiudo….